L’amor a l’é nen polenta. Detti e proverbi sulla vita quotidiana nella tradizione popolare piemontese

14,00 

Autore: Carlo Porta, Gian Vittorio Avondo
Formato: 14,5 x 22
Pagine: 160
ISBN: 978-88-7707-620-5

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Descrizione prodotto

L’amor a l’é nen polenta. Con ij barbis a-i na nass gnun, Dòp dël brut temp a-i ven ël bel, Quand a nasso tuti bej, quand a meuiro tuti brav, Se ij giovo a savèjsso e ij vej a podèjsso…: quasi sempre ironici e sentenziosi, a volte ovvi al limite della desolazione, ma veri, spietati e amari, i detti, i modi di dire, gli epiteti della tradizione piemontese aprono scorci su un mondo perduto. È un mondo pieno di sapere e di saperi, di storia, di perle di umorismo al limite del nonsense, (Mòrtuus est, mai pì bërbotavit), spesso scorretto (Et ses pì fòl che la guèra ’d Libia) e in più direzioni (Tre fije e na mare, quatr diav për un pare). Questo mondo vive ancora in noi, è un bagaglio che – volenti o nolenti – ci segue: ecco perché è utile e soprattutto divertente aprirlo, esplorarlo, scoprire l’origine degli oggetti che contiene e anche, in un certo senso, con questi oggetti farci i conti. D’altronde, A-i é gnun autar sensa cros.

L’amor a l’é nen polenta. Dopo il fortunato Scapa travaj che mi i rivo, Gian Vittorio Avondo e Carlo «Carlin» Porta ci guidano alla scoperta dei detti e modi di dire piemontesi dedicati alla vita quotidiana. Lo fanno con la competenza degli storici e la leggerezza di chi parla a un amico di una cosa loro, e con il sentimento di chi ti risponderebbe, dopo le tue scuse, perché per sbadataggine o per fretta gli hai dato la mano guantata: «L’amor a passa ël guant…».

GLI AUTORI:

Carlo «Carlin» Porta (1946) scrive in lingua piemontese da più di quarant’anni. Nato in terra monferrina, conserva i suoi ricordi nel cuore e cerca di esprimerli in «poesia», se non proprio poetica, almeno osservando le giuste regole. Nel 2014, per Marco Valerio ha pubblicato: Le tribulassion d’Avuss. Odissea in lingua piemontese, ovvero l’Odissea di Omero in libera traduzione piemontese dalla versione di Ippolito Pindemonte. Ha inoltre tradotto alcuni romanzi scritti da Piero Righero: La pima sël Pò (La bruma sul Po), Ël bërgé (Il bërgé), Bëstrossa a Ròca Baral e àutre conte (Apocalisse a Roca Baral e altri racconti).

Gian Vittorio Avondo, storico, autore di numerosi saggi sul Novecento, per Edizioni del Capricorno ha pubblicato diversi volumi di carattere etnografico, fra cui: Piemonte contadino. Storie, tradizioni, stagioni del mondo rurale (2014), Terre di Occitania. Tradizioni, luoghi e costumi della cultura provenzale in Piemonte (2015, con G. Aimino), Piemonte montanaro. Storie, tradizioni, stagioni del mondo alpino (2015), Antichi mestieri del Piemonte. Immagini, storie e testimonianze (2016), Rimedi, cibi e altre stranezze della tradizione piemontese (2019), Roghi ed eresie in Piemonte (2020, con G. Aimino e A. Arata) e Leggende delle montagne piemontesi (con D. Priolo e C. Rolando, 2020).

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