Scapa travaj che mi i rivo. Detti e proverbi della civiltà contadina piemontese

13,00 

Autore: Carlo Porta, Gian Vittorio Avondo
Formato: 14,5 x 22
Pagine: 160
ISBN: 978-88-7707-548-2

Esaurito

love it, share it

google

Descrizione prodotto

Scapa travaj che mi i rivo. Da dove vengono espressioni antiche, ma ancora vive nelle parlate piemontesi, come Avèj n’aptit da sonador, Avèj ël nodar al cussin, Busiard come un gavadent, lj preive a l’han set man për pijé e un-a për dé, Ël mërcant ch’a sà nen dì ‘d busìe, ch’a sara botega, Plandron come co’ l’aso ch’a sudava mach a vëdde bast? O ancora: qual è l’origine, quale il significato di perle di saggezza come A la prima, tut lòn ch’a buta fòra testa a va bin për fë dé mnestra, S’a pieuv a l’Assension pro ‘d paja e pòch ëd baron, Chi ch’ ambotija ‘d lun-a neuva, lòn ch’a treuva a treuva?

Scapa travaj che mi i rivo. Saggi, a volte malinconici, a volte ironici e spietati: i proverbi e i modi di dire provenienti dall’antico e in gran parte scomparso mondo del lavoro delle campagne piemontesi costituiscono un’inesauribile miniera di sapere tradizionale che ancora oggi popola e rende unica la nostra lingua. Questo libro ne raccoglie alcune centinaia, li traduce e ne svela significati e origini. Ne emerge un mondo fatto di sudore e di pelandroni, di furbi e di onesti, un formicaio di persone e situazioni che anche oggi sanno darci un quadro delle differenze delle società passate, presenti e future. Un libro straordinario, divertente ma serio, popolare ma colto. Uno strumento originale per andare alla scoperta della nostra identità popolare.

E ricordate: A val ëd pì na fëtta ‘d polenta mangià an tranquilità che un bon disné da anrabià.

GLI AUTORI:
Carlo «Carlin» Porta (1946) scrive in lingua piemontese da più di quarant’anni. Nato in terra monferrina, conserva i suoi ricordi nel cuore e cerca di esprimerli in «poesia», se non proprio poetica, almeno osservando le giuste regole. Nel 2014, per Marco Valerio ha pubblicato: Le tribulassion d’Avuss. Odissea in lingua piemontese, ovvero l’Odissea di Omero in libera traduzione piemontese dalla versione di Ippolito Pindemonte. Ha inoltre tradotto alcuni romanzi scritti da Piero Righero: La pima sël Pò (La bruma sul Po), Ël bërgé (Il bërgé), Bëstrossa a Ròca Baral e àutre conte (Apocalisse a Roca Baral e altri racconti).

Gian Vittorio Avondo, storico, autore di numerosi saggi sul Novecento, per Edizioni del Capricorno ha pubblicato diversi volumi di carattere etnografico, fra cui: Piemonte contadino. Storie, tradizioni, stagioni del mondo rurale (2014), Terre di Occitania. Tradizioni, luoghi e costumi della cultura provenzale in Piemonte (2015, con G. Aimino), Piemonte montanaro. Storie, tradizioni, stagioni del mondo alpino (2015), Antichi mestieri del Piemonte. Immagini, storie e testimonianze (2016), Rimedi, cibi e altre stranezze della tradizione piemontese (2019), Roghi ed eresie in Piemonte (2020, con G. Aimino e A. Arata) e Leggende delle montagne piemontesi (con D. Priolo e C. Rolando, 2020).

Recensioni

There are no reviews yet.

Recensisci per primo “Scapa travaj che mi i rivo. Detti e proverbi della civiltà contadina piemontese”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *