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Donne a Torino nel Novecento. Un secolo di storie
Una narrazione originale che, attraverso racconti, biografie in gran parte inedite e immagini, ripercorre un secolo di Torino al femminile. Un modo nuovo di leggere la storia della città e dei suoi mutamenti.
Donne a Torino nel Novecento. Un secolo di storie. Uno sguardo inedito sulla storia delle donne a Torino nel Novecento, che hanno contribuito con il loro essere e il loro fare a rendere la città un luogo capace di accogliere e riconoscere le donne come soggetto attivo, superando l’invisibilità che le ha caratterizzate nel secolo scorso. Una straordinaria mappa esistenziale al femminile, dettata dagli incontri dell’autrice, reali e simbolici, delineatisi nel tempo. Una narrazione affascinante e mai tentata: dalle suffragette d’inizio secolo all’epopea delle sartine, dalle sigaraie della Manifattura Tabacchi alle lavoratrici della Grande Guerra, dalle donne protagoniste dell’antifascismo ai movimenti degli anni Sessanta e Settanta. Le artiste, le scienziate, le militanti per i diritti civili e politici, le donne impegnate nell’accoglienza d’inizio millennio. Una straordinaria sequenza di storie e percorsi esistenziali, ritratti di personalità femminili che hanno contribuito a plasmare l’identità storica della Torino contemporanea. L’autrice dà nome e volto a tante donne, compiendo il primo passo per la loro conoscenza, l’acquisizione di una consapevolezza che al nome non si ferma; fa affiorare dal buio percorsi esistenziali, salva dall’oblio inedite e misconosciute storie. Perché, forse, quello che salviamo ci salva.
L’AUTRICE
Marcella Filippa vive a Torino, è direttrice della Fondazione Vera Nocentini. Ha collaborato con università italiane ed europee e con istituti culturali internazionali. Saggista, traduttrice, giornalista, vincitrice di premi letterari, ha diretto mostre, è stata consulente per documentari, tra cui La vera Storia di Marianne Golz, ha curato sceneggiature come Radio Singer. Responsabile di collane editoriali sul pensiero femminile europeo, è autrice, tra l’altro, di Avrei capovolto le montagne, tradotto in spagnolo, Dis-crimini, La morte contesa. Ha curato Il cibo dell’altro, La montagna insegna, tradotto in francese. Numerosi i suoi contributi in volumi collettanei sui temi dell’identità, di storia della fotografia, del razzismo, delle donne, della spiritualità, del lavoro e delle culture alimentari nel Novecento. Già presidente della Conservatoria delle Cucine Mediterranee del Piemonte, direttrice dell’Ismel, docente all’Istituto Europeo di Design, consulente storica della Procura della Repubblica a Verona e Padova, ha partecipato e coordinato progetti europei.