• La ragazza del Bristol, di Massimo Tallone.

    Ancora una volta, Massimo Tallone spariglia le carte del noir; e se all’inizio sembrerà di vivere in un ambiente narrativo alla Agatha Christie, ben presto il lettore capirà che nessun teorema trova soluzione ricomponendo l’ordine del mondo, nessun esito consolatorio mette fine al caos. Solo uno spaesamento surreale e crudele e, forse, l’esistenza di un mondo parallelo in cui le regole del quotidiano non valgono. Geniale.

  • Frontiere contese tra Italia e Francia, di Gian Vittorio Avondo, Marco Comello.

    10 febbraio 1947: con il trattato di Parigi parte dell’alta valle Susa e la valle Roya passano alla Francia. Come si è arrivati a quell’atto finale? Quale fu davvero l’atteggiamento delle popolazioni? Per la prima volta due storici ripercorrono le vicende che hanno portato la valle Roya e il colle di Tenda, ma anche parti del territorio della valle Stretta, Clavière e il Moncenisio a diventare francesi.

  • Il prezzo dell’onore, di Giorgio Ballario

    Asmara, luglio 1937: vogliono incastrare Morosini. Una denuncia anonima, poi una perquisizione: nella sua stanza in affitto vengono trovate diecimila lire, segnate, provenienti da una presunta tangente. Due testimoni confermano, le prove contro Morosini aumentano e il suo superiore nella Polizia dell'Africa Italiana decide di sospenderlo dal servizio. Da un giorno all’altro, il maggiore si trova sotto indagine, senza lavoro, stipendio e casa.

  • Smart history Il colonialismo italiano, di Elisabetta Pauletti e Giacomo Malvassora

    Fuori dai luoghi comuni, i personaggi, le strategie politiche, i luoghi e gli eventi bellici e diplomatici, le grandezze, le miserie e le tragedie della presenza italiana nelle colonie africane. Un libro agile e originale, per farsi in poche ore un’idea essenziale ma completa di un periodo ancora abbastanza poco esplorato della storia italiana, eppure ricco di suggestioni, curiosità, conseguenze.

  • Luoghi sacri abbandonati in Piemonte, di Gian Vittorio Avondo.

    Tutt’altro che famosi – anzi, l’esatto contrario –, i luoghi che questa guida ci invita a scoprire sono di raro e particolare interesse. A volte sono cimiteri o vasti complessi religiosi quasi dimenticati, eppure pieni di storia e arte, come le certose di Montebenedetto e Banda, in val Susa, o il cimitero ebraico a Ivrea.

  • Borghi della Tuscia, di Anita Franzon.

    La Tuscia – regione che, sul piano storico e geografico, rappresenta l’area abitata dai misteriosi Etruschi – non può essere definita da confini. Si tratta infatti di un vasto territorio delimitato a ovest dal mar Tirreno e disseminato di borghi nati sugli alti speroni tufacei che caratterizzano in buona parte la provincia di Viterbo, ma che si estendono anche a nord verso la Toscana, a est verso la valle del Tevere e l’Umbria e a sud verso Roma.

  • Borghi delle Marche, di Andrea Carpi.

    Luoghi idilliaci, che la storia ha tramutato in scenari di guerra e posti di confine. I Piceni e i Romani, i Goti e i Bizantini, i guelfi e i ghibellini, le truppe sabaude e quelle pontificie: venticinque secoli di eserciti e di battaglie, di assedi e combattimenti. Valli parallele tra l’Appennino e il mare, paesi che per secoli si sono guardati in cagnesco da un colle all’altro e si sono fatti la guerra o perlomeno i dispetti.