Èze è un piccolo, intatto borgo medievale appollaiato su uno sperone roccioso a picco sulla costa: una volta tanto l’espressione «nido d’aquila » suona davvero appropriata.
di Andrea Carpi.
Èze deriverebbe, secondo gli studiosi, da Isis (Iside), la dea egizia della terra e della fertilità, alla quale i Fenici avrebbero dedicato un tempio da queste parti. Nell’età del Ferro sono le popolazioni celto-liguri ad abitare questa zona. Sul monte Bastide si trovano tracce di un castellaro (un recinto fortificato usato dai pastori) costruito con ogni probabilità circa 220 anni prima di Cristo e divenuto in epoca romana un primo borgo agricolo con abitazioni, stalle e una primitiva cinta muraria.
Storia
Nel Medioevo gli abitanti decidono di spostarsi nell’attuale posizione. Nel X secolo i Saraceni conquistano il villaggio, che compare per la prima volta con il nome di Èze in un documento dell’abbazia di Saint-Pons di Nizza datato 1075. Nel 1229 il castello di Èze viene confiscato dal conte di Provenza, Raymond Béranger V, e resterà sotto la corona degli Angiò dal 1246 al 1388, quando passerà tra i possedimenti di casa Savoia come tutta la contea di Nizza. Nel 1543 Èze subisce l’offensiva della flotta ottomana di Solimano il Magnifico, alleato di re Francesco I di Francia, e nei secoli successivi sarà più volte assediata e devastata dalle truppe francesi: in particolare, nel 1706 viene distrutto il castello su ordine di Luigi XIV. Nel 1792 Èze torna sotto la Francia, ma perde nel frattempo il territorio della Trinité; passa ancora a casa Savoia nel 1814, per riunirsi definitivamente ai francesi nel 1860. L’apertura delle corniche e l’epoca d’oro del turismo, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, trasformano in pochi decenni Èze: da piccolo borgo rurale, attraversato dagli asini e abitato dai contadini, il villaggio diventa uno dei luoghi più turistici della Costa Azzurra, con le sue boutique e la fila di pullman all’entrata, i vip più o meno in incognito (dalle passeggiate di Walt Disney al matrimonio sul megayacht di The Edge, il chitarrista degli U2), le troupe televisive e cinematografiche a caccia di inquadrature e set scenografici.
Visita
Vie strette, ripide salite, archi, pietre: se non fosse per le frotte di turisti e i numerosi negozietti, una passeggiata per Èze potrebbe far davvero tornare indietro nel tempo. Al borgo si accede superando la bella porta costruita nel XIV secolo, la Poterne, con le sue torri di guardia: in origine era composta da più porte, una dietro l’altra, e ancora oggi si possono vedere gli attacchi del ponte levatoio. Passata la porta si accede alla graziosa Placette, dalla quale si possono scegliere tre vie. A sinistra (Rue du Brec) si sale verso Notre-Dame de l’Assomption, con il suo aspetto austero che contrasta con la ricchezza degli interni, gli ornamenti in tipico stile barocco nizzardo e i molti trompe-l’loeil. Costruita a metà del Settecento, curiosamente ai margini del villaggio (dal sagrato non si vedono le case), conserva un’Adorazione dei Magi di scuola italiana e una croce egiziana, che rimanda al mito di Isis. Dopo la chiesa, di fronte alla vallata dell’Aighetta, sorge il piccolo cimitero, dove riposa anche l’attore e umorista Francis Blanche, con il suo splendido epitaffio: «Lasciatemi dormire, ero fatto per questo!» A destra della Placette, imboccando Rue du Barri, si scende nella parte più bassa del paese. Dove un tempo passavano gli asini carichi di fichi, carrube e agrumi (tra i quali i celebri mandarini), oggi si trova una delle residenze più esclusive della Costa Azzurra, lo Château de la Chèvre d’Or. Questo albergo venne concepito nel 1953 da Robert Wolf, amico di Walt Disney (uno dei clienti più affezionati), dopo che nel 1923 il famoso violinista Zlatko Balokovič aveva acquistato e restaurato una serie di abitazioni a strapiombo sul mare. Ma questo non è l’unico albergo con una storia importante che si trova tra le mura di Èze: risalendo le ripide Rue du Malpas e Rue du Bournou si arriva allo Château d’Èze. In questa residenza che sembra dover «cadere» in mare da un momento all’altro, soggiornarono per lunghi periodi tra le due guerre i regnanti di Svezia. Qui si trova anche la Porte des Maures, la piccola porta da cui, secondo la leggenda, riuscirono a entrare i Saraceni l’unica volta che espugnarono Èze. Tra la Porte e la Placette corre la Rue Principale, con le sue belle case, i negozietti e un’esplosione di fiori; a metà circa si trova Le Planet, una piazzetta su cui affaccia la Maison Riquier. I Riquier, originari di Nizza (dove ancor oggi un quartiere porta il loro nome), furono i signori di Èze tra il XIII e il XIV secolo. Probabilmente non soggiornarono mai nel castello, ma in questa dimora di cui si possono ancora ammirare la porta decorata a bassorilievi e la fontana. Lì vicino si trova anche la cappella della Sainte-Croix, cappella dei Penitenti Bianchi, fondata nel 1306 (sarebbe il più antico edificio del borgo). Al suo interno vale la pena soffermarsi su una Crocifissione attribuita alla scuola di Brea, sotto alla quale nell’aprile 1860 gli abitanti votarono per il ricongiungimento con la Francia. L’ascesa conduce a questo punto all’ingresso del Jardin Exotique. Situato nella parte più alta del villaggio, tra le ultime case e i resti del castello, il giardino (detto anche Jardin d’Èze) ospita una splendida collezione di piante grasse, che in questo luogo assolato e riparato dal vento crescono magnificamente. Agavi, aloe, euforbie, cactus: l’ingegnere agronomo Jean Gastaud, che creò il giardino nel secondo dopoguerra, scelse con cura le piante da mettere a dimora. Nel tempo il giardino è cresciuto, arrivando a contare oggi oltre cento specie diverse e una quindicina di opere d’arte che ben si sposano con il paesaggio. Ma una delle caratteristiche che fanno del giardino uno dei luoghi più visitati della Costa Azzurra è anche, senza dubbio, il panorama: la verticalità di certi passaggi del giardino (alcuni punti sono davvero da vertigini) e la sua posizione alle spalle del paese garantiscono vedute mozzafiato e scorci di pura bellezza. In cima al giardino, nel punto più alto del colle, a 429 metri, sorgono i pochissimi resti del castello: la fortezza venne smantellata con cura certosina dai soldati francesi nel 1706.
Il cammino sulle orme di Friedrich Nietzsche
Se i più pigri possono muoversi in auto lungo le corniche per godere di panorami mozzafiato, chi ama camminare troverà pane per i propri denti intorno a Èze. Uno dei sentieri più celebri della Costa Azzurra collega Èze-Village a Èze-Bord-de-Mer, la cittadina costiera nata all’inizio del Novecento sulla spiaggia ombreggiata da uliveti e pinete. Il sentiero è intitolato a Friedrich Nietzsche, perché qui il filosofo concepì la terza parte di Così parlò Zarathustra, come lui stesso ebbe modo di testimoniare: «Questa parte fu composta durante una salita piuttosto faticosa dalla stazione ferroviaria al meraviglioso villaggio di Èze, che sorge in mezzo alle rocce». Molte alternative offre il Parc Départemental de la Revère, che si trova sulla Grande Corniche sopra il villaggio di Èze e si sviluppa per 660 ettari. Il sentiero più battuto è quello botanico, che in circa un’ora permette di scoprire le piante della macchia mediterranea e la particolare geologia di questo altipiano calcareo, ricco di baous e doline. Il parco è una delle ultime zone dove è rimasto intatto l’ecosistema litoraneo delle Alpi Marittime, con quasi 450 specie vegetali censite e la possibilità di osservare rapaci, volpi, tassi, lepri e cinghiali. Superba la vista che si può godere inoltrandosi sul sentiero che conduce al Massif de la Forna: da una parte tutta la costa dall’Italia all’Esterel, dall’altra la valle del Paillon e le cime del Mercantour. All’interno del parco si trova anche il Fort de la Revère, costruito tra il 1882 e il 1885, per il momento chiuso al pubblico. Durante la seconda guerra mondiale il governo di Vichy vi tenne molti prigionieri alleati, soprattutto piloti inglesi, una sessantina dei quali nel 1942 riuscì a evadere. Subito sotto il forte si trova l’Astrorama, aperto da marzo a ottobre (le sere da martedì a sabato in luglio e agosto, nei week end gli altri mesi; ingresso 10 euro): un luogo dedicato al cielo e alle stelle, dove si possono osservare gli astri attraverso un telescopio, ma anche partecipare ai molti eventi a tema che vengono organizzati con regolarità.
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