Monteriggioni è un borgo fondato dai senesi in pieno Medioevo. Testimone delle guerre con Firenze, è giunto fino a noi, celebre in tutto il mondo, grazie al videogame Assassin’s Creed 2.
Di Anita Franzon
Chiunque abbia tentato di costruire una città fortificata sulla battigia con secchiello e paletta, già dalla prima infanzia ha tentato di riprodurre un immaginario borgo che corrisponde, a grandi linee e in base alla confidenza con l’arte scultorea, con Monteriggioni.
Dante, Firenze e le guerre
Ben visibile in alto sulla via Cassia che conduce verso Siena, anche Dante nel XXXI canto dell’Inferno fa riferimento alle alte torri di guardia della cinta che proteggono Monteriggioni paragonandole a giganti: «Però che, come su la cerchia tonda / Monteriggion di torri si corona, / così la proda che ‘l pozzo circonda / torreggiavan di mezza persona / li orribil giganti cui minaccia / Giove del cielo ancora quando tona». Venne fondato dai senesi all’inizio del Duecento a scopo difensivo e subito cinto di mura. Erano gli anni delle guerre tra comuni e le mura vennero distrutte poco tempo dopo (nel 1244) dai fiorentini; furono poi ricostruite tra il 1260 e il 1270. Dotata di 14 alte torri quadrilatere, la cortina avvolge l’intero borgo per 570 metri di perimetro, lungo il quale corre un cammino di ronda. Monteriggioni subì vari assedi perché collocata in una posizione molto ambita all’epoca, posta sulla Montagnola senese su uno snodo molto strategico tra la Via Francigena, che collegava Roma al Nord Europa, e la strada verso Volterra. Dopo aver difeso Siena per oltre trecento anni, la sua funzione militare venne meno a partire dalla metà del Cinquecento, quando l’intero Stato senese venne annesso a quello fiorentino.
Oltre le porte
Al borgo si accede tramite due porte: la porta Romea o porta Franca, aperta a sudovest verso Siena (e Roma), accesso principale al centro storico che, un tempo, era protetto anche da un fossato con il ponte levatoio. La porta di San Giovanni, invece, si apre a nordovest verso Firenze; le due aperture sono collegate da un unico asse viario che attraversa l’abitato. In origine, sul lato sudovest della cinta muraria esisteva una terza porta, poi murata, la cui parte superiore è ancora visibile dalla strada bianca esterna alle mura. Una volta superato l’ingresso, è ora di conquistare Monteriggioni dirigendosi verso la piazza principale. L’ampia piazza Roma è rimasta per fortuna immune da costruzioni più recenti e accoglie la parrocchiale di Santa Maria Assunta in stile romanico-gotico e, a fianco, il Museo Monteriggioni in Arme: la collezione è incentrata su armi e armature, ma la visita è adatta anche ai più piccoli, perché racconta la storia militare del borgo anche tramite il gioco. È infatti possibile indossare le antiche armature e provare la sensazione di trasformarsi per qualche istante in valorosi cavalieri.
Tra natura e abbazie
Chi non soffre di vertigini può anche salire e passeggiare sui camminamenti della cinta muraria, da cui si gode di una bella vista sui dintorni. Spingendo lo sguardo verso il Chianti e la val d’Elsa si può controllare che non ci siano nemici all’orizzonte. Chi non ama l’altezza può concedersi una rilassante passeggiata tra le vie del borgo senza la preoccupazione delle auto, perché qui i mezzi a motore non possono circolare. Ci si prenda, dunque, tutto il tempo per visitare i laboratori artigiani disseminati tra le vie del borgo, dove poter acquistare accessori lavorati a maglia e raffinati gioielli realizzati con metalli e pietre preziose. Poco distante, Abbadia a Isola nacque lungo il cammino della Via Francigena come ricovero per i viandanti in transito verso Roma. Oggi è un piccolo borgo che si stringe attorno alla sua abbazia di San Salvatore, fondata nel 1001 e poi soprannominata – appunto – «isola», perché allora fu costruita su una striscia di terra che emergeva da un sito paludoso poi bonificato dai monaci cistercensi. Del suo periodo florido (fino al XV secolo) rimangono pochi ma significativi resti: una parte del chiostro, una chiesa romanica che conserva ancora frammenti dell’affresco della Madonna con Bambino e Santi di Taddeo di Bartolo e un fonte battesimale del Quattrocento. Infine, una curiosità per gli appassionati del genere: a Monteriggioni è stato ambientato il famoso videogioco Assassin’s Creed 2. Qualsiasi ragazzo che ci ha giocato lo riconoscerà.
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