Un itinerario dall’ambiente bucolico della Piana di Predarossa alla cima del Monte Disgrazia, versante sud, con il sotto gruppo dei Corni Bruciati.
Di Davide Necchi e Cesare Re.
La Val Masino si raggiunge dalla statale della Valtellina, deviando in valle, all’altezza di Ardenno. Si lascia la statale 38 nei ressi di Ardenno, entrando in Val Masino. Si continua sino a Filorera. Per salire a Sasso Bisolo – Predarossa, in auto, è necessario munirsi dell’apposito Pass. Sono disponibili 50 accessi giornalieri, presso l’Hotel Rustichella (0342.640121; e-mail: htlrustichella@libero.it), in Via Moss, n. 5, Val Masino, dalle 7:30 alle 23:00.

Animaletti montani. Da «I più spettacolari sentieri panoramici della Lombardia» di Davide Necchi e Cesare Re.
L’escursione
Escursione semplice e panoramica, al cospetto del Monte Disgrazia e del Ghiacciaio di Predarossa. Il Rifugio Ponti, in Valle di Preda Rossa, è sovrastato dalla mole imponente della parete Sud del Monte Disgrazia, punto di partenza per la via normale di salita. Dalla Piana di Predarossa inizia il sentiero che costeggia il fiume, sulla sinistra, e punta verso la testata della valle. Si ignora una deviazione su un ponte, per proseguire dritto. Segnavia bianco – rossi, indicano il sentiero che piega verso sinistra lungo un tratto con ponti e passerelle in legno che superano un tratto acquitrinoso, ricco di vegetazione e fiori. Si sale ora su sentiero, senza grande pendenza, tra qualche rado larice e cespugli di rododendri. La pendenza del percorso aumenta costantemente e si inerpica con varie svolte, sino ad un pianoro. Si ignora la deviazione, sulla sinistra, per il Passo Romilda, per proseguire sul sentiero principale in salita, con alcuni ripidi tornanti, tra pietraie, con alcuni fiori ad inizio della stagione estiva. Alternando tratti in falsopiano e alcune salite, si prosegue in zone di pietraie, con tratti erbosi, seguendo gli ometti in pietra, in vista del rifugio. Bellissima la vista sul Disgrazia e sui Corni Bruciati. Si attraversa un torrentello, per continuare su ripidi tornanti. Si attraversa ancora il ruscello, passando per tratti ombreggiati da grossi massi, ove è possibile ci siano alcuni nevai, per poi salire l’ultima rampa che conduce al Rifugio Ponti (2559 m).
Variante 1: E’ possibile proseguire seguendo un tratto della via normale per la cima del Disgrazia, avvicinandosi, così, al Ghiacciaio di Predarossa, in uno scenario d’alta quota particolarmente affascinante.
Variante 2: Nel caso si volesse percorrere la strada per Predarossa a piedi è necessario lasciare l’auto a circa 1000 m e percorrere quindi a piedi, 990 m di dislivello, camminando all’incirca 3 ore.

Verso il rifugio Ponti. Da «I più spettacolari sentieri panoramici della Lombardia» di Davide Necchi e Cesare Re.
Il Monte Disgrazia
Il Disgrazia è una delle vette più belle della zona. Il suo nome così particolare non si riferisce a tragedie, alle temibili peculiarità delle sue pareti ghiacciate o delle sue affilate creste, ma ad un antico toponimo dialettale “Desglascià” (“si sghiaccia”, “si scioglie”). La leggenda racconta dell’antico nome di questa montagna, il Pizzo Bello. In passato, infatti, questa zona era occupata da un insieme di alpeggi, verdi e rigogliosi. I pastori, però, erano troppo avidi, tanto da scatenare l’ira di Dio che li punì bruciando l’intera montagna e ammantandola di ghiacci eterni, conferendo così alle cime del gruppo nomi che sembrano derivare direttamente dal fuoco: Girosso, Corni Bruciati, Sassera e Corna Rossa. Per fortuna, ai giorni nostri, oltre al ghiaccio e alle alte montagne, queste zone sono anche ricche di boschi e verdi prati, adornati da coloratissimi fiori e attraversati da fiumi e ruscelli.

Panorami suggestivi. Da «I più spettacolari sentieri panoramici della Lombardia» di Davide Necchi e Cesare Re.
L’altra faccia del Disgrazia
Dopo aver ammirato il Monte Disgrazia dal Rifugio Ponti e dal Torrione Porro, consigliamo una breve camminata, sempre da Chiareggio, verso il Rifugio Tartaglione Crispo. L’escursione è semplicissima e consente di ammirare la parete settentrionale del Disgrazia. Da Chiareggio, cartelli indicano la direzione per il rifugio. La larga mulattiera costeggia il torrente Mallero, per poi inoltrarsi in un bosco di aghiformi. Si attraversa, in seguito, il torrente per mezzo di un ponte sino alla località Forbesina (1.665m). Da questo alpeggio si possono vedere contemporaneamente la Valle del Muretto, la Val Ventina, la Val Sissone. Il sentiero prosegue ora pianeggiante, sino a un bivio, sulla destra che, in dieci minuti, porta al Rifugio Tartaglione Crispo. Per ammirare meglio la cima del Disgrazia, però, ignoriamo la deviazione e proseguiamo dritto, verso monte, tra folti cespugli di rododendri e qualche aghiforme, sino a raggiunge spazi aperto e più panoramici, da dove si gode di un ottima vista sul Disgrazia, con la sua impressionante parete settentrionale. (circa 200 m di dislivello; circa 1,30 ore).
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