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Saint-Étienne-de-Tinée
30 luglio 2022

Saint-Étienne-de-Tinée ci accoglie con il suo Boulevard d’Auron, una circonvallazione che lascia solo immaginare quello che il borgo potrebbe nascondere: all’incrocio con la Rue des Communes de France, la vista verso il centro storico stimola la curiosità che spesso tormenta il viaggiatore, imponendoci una sosta.

Di Annalisa Porporato e Franco Voglino.

Al pari di Isola, il paese è rimasto legato alla sovranità dei Savoia fino al 1860, anno in cui passò alla Francia per effetto del già citato trattato di Torino. Fino al 1900 Saint-Étienne-de-Tinée visse una vita a sé, abbastanza isolato dalle vallate circostanti e dalla costa, soprattutto per la mancanza di agevoli vie di comunicazione; all’inizio dell’Ottocento, tuttavia, grazie al miglioramento della viabilità verso Nizza, la località conobbe un primo benefico sviluppo, che s’interruppe bruscamente nel 1929 a causa di un disastroso incendio. Il borgo tornò a vivere grazie al sostegno economico di tutti i comuni della Francia, che organizzarono una sottoscrizione di scopo. Fu un fatto straordinario, una solidarietà verso un territorio diventato francese da soli settant’anni che, com’è giusto, fu commemorata dedicando una delle vie più importanti del paese ai Communes de France.

In paese

Proprio percorrendo questa via si raggiunge la piazza della chiesa parrocchiale dedicata a Saint-Étienne, settecentesca con campanile costruito nel 1492. Dall’ariosa piazza è possibile addentrarsi nel nucleo più antico del borgo: strette vie delimitate da antiche dimore talora con facciate dipinte e sinuosi viottoli regalano scorci carichi di suggestioni; numerose testimonianze del passato, come le cappelle di Saint- Sébastien (secolo XV) e di Saint-Maur (secolo XVI), nonché nove fontane, ciascuna con una propria storia, riportano la mente alle vicende del borgo.

La fontana di Monsieur Bischoffheim

Proprio tra le fontane, merita un cenno particolare quella dedicata a Monsieur Bischoffheim, realizzata nel 1898 per volere dell’omonimo deputato alsaziano e posta sulla piazza della parrocchiale, chiesa di cui l’illustre personaggio pubblico fu benefattore, donando tra l’altro l’orologio della torre campanaria. Nella sua Histoire de Saint-Étienne- de-Tinée il canonico Étienne Gallean racconta che nel 1898, per volere dell’allora sindaco Eugène Rovery, fu costruito un piccolo sbarramento, ancor oggi operativo, sul torrente che scende dal vallon de Claï, sul versante idrografico sinistro della valle principale: l’opera consentì di alimentare le numerose fontane del paese e, fatto ancora più importante, di portare l’ acqua corrente nelle abitazioni, tanto che dopo l’incendio del 1929 ogni dimora ebbe un suo proprio allacciamento.

Saint-Étienne-de-Tinée

La fonte di Saint-Ment

Al termine del Boulevard Victor de Cessole, che ricorda il celebre alpinista ed esploratore delle Marittime, si ritrova un’altra fontana legata alla storia di Saint-Étienne: si tratta della fonte di Saint-Ment, collocata su un’ampia piazza, fonte che durante la propria esistenza ha avuto la possibilità di fare da sfondo alle numerose fiere, come quella di Saint-Jean e di Saint-Barthélemy o ancora come la fièro fredo di ottobre, durante le quali si scambiavano merci con la vallata di Barcelonnette. Sempre nei pressi della stessa fontana, su un’ampia area dedicata, si compie ogni anno il rito della transumanza, quando numerosi autocarri trasportano dalle rive del Rodano all’alta Tinée greggi e mandrie per il pascolo estivo; nell’occasione, il gran frastuono provocato dai campanacci delle vacche crea un’atmosfera festosa e liberatoria.

Gli ecomusei

Non mancano infine alcuni ecomusei, come quelli dedicati al latte, alla scuola e alle tradizioni, a cui si aggiunge l’immancabile mulino, un insieme che consente d’immergersi in quella che fu la vita del borgo in un tempo non troppo lontano, ancorché assai diverso dai giorni nostri. Saint-Étienne-de-Tinée ha due volti: se da una parte si affianca ad Auron consentendo agli appassionati di godere di un ampio comprensorio sciistico nella stagione invernale grazie al collegamento con la funivia Pinatelle, dall’altra i suoi dintorni offrono l’opportunità di compiere escursioni di straordinario interesse nel territorio del Parc National du Mercantour.

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