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Di rabbia e di vento. La quinta indagine dei fratelli Stelvio. La più dura. La più spietata. L’ispettore capo Farci della Mobile torinese è minacciato di morte in pieno giorno da un aderente a una gang di lati nos, già protagonista di un caso precedente.
Per evitare rischi alla sua incolumità, Farci viene distaccato alla questura di Alessandria, dove, quasi per caso, si ritrova sulle tracce degli autori di una vecchia, clamorosa rapina al Lingotto.
Il suo lavoro sarà determinante per arrestarli, a Panama; ma le minacce subite gli fanno saltare i nervi e, disubbidendo agli ordini di Stelvio, affronta i suoi persecutori, scatenando una campagna d’odio contro le forze dell’ordine torinesi, proprio mentre la squadra è coinvolta in una caccia frustrante alla gang e ai suoi traffici.
«Con la coda dell’occhio nota un SUV nero transitare molto lento, poco distante da lui. Troppo lento per i suoi gusti . Il tempo di osservarlo ancora ed ecco spuntare dal finestrino un ragazzo che finge di sparargli con la mano chiusa e le due dita allungate come una canna fumante.
Ha persino chiuso un occhio per mimare meglio lo sparo. ‘Bang!’ urla, prima di svanire veloce nel traffico. Farci è rimasto impietrito lasciando cadere a terra le borse con la spesa. Come se il tempo si fosse fermato. Intanto le arance, riversatesi sul marciapiede, rotolano lontano come tante bocce colorate.
Il cuore che batte forte. Fa per prendere la Beretta dal fianco destro, ma si ferma con la mano che stringe l’impugnatura. Questa volta il sudore che scende dalla fronte non è a causa del caldo. Se avesse avuto in mano una pistola vera, quel ragazzo avrebbe potuto ammazzarlo come un cane. E questo è il messaggio che non deve assolutamente sottovalutare.»
Di rabbia e di vento. La sensazione di Stelvio e dei suoi è di avere le mani legate, di agitarsi impotenti senza poter ottenere risultati . Ma è una stasi apparente, e il dramma – e la suspense che ne nasce con un’ineluttabilità vertiginosa – è pronto a scatenarsi. Implacabile. Fatale.
DI RABBIA E DI VENTO, L’AUTORE:
Maurizio Blini è nato a Torino nel 1959. Oltre a innumerevoli racconti inseriti in antologie, tra cui, per Edizioni del Capricorno, Porta Palazzo in noir (2016), Il Po in noir (2017) e Montagne in noir (2018), ha pubblicato i seguenti romanzi: Giulia e altre storie (2007, tradotto e pubblicato in Bielorussia nel 2012-2013), Il creativo (2008), L’uomo delle lucertole (2009), Il purificatore (2011), Unico indizio un anello di giada (2012), R.I.P. (Riposa in pace) (2013), Fotogrammi di un massacro (2014), Figli di Vanni (con Gianni Fontana) (2015), Rabbia senza volto (2016), La ragazza di Lucento (2018 e 2020, riedizione a cura di Il Giornale), La strategia del coniglio (2019), Le bugie della notte (2020). Il suo sito è www.maurizioblini.it.
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