Descrizione prodotto
Alla scoperta del Canavese. 12 itinerari tra storia, arte ed enogastronomia
Alla scoperta del Canavese. Una corona di laghi, riserve naturali e la più grande morena d’Europa; un fiorire di castelli, antiche abbazie e capolavori affrescati sulle pareti di pievi e cappelle diffuse tra la pianura e le prime pendici montane; un patrimonio enogastronomico tradizionale di straordinario valore; le tracce di una storia protoindustriale d’incredibile ricchezza (dalle miniere preromane della Bessa a quelle di Traversella e Brosso, dalle stufe di Castellamonte fino all’Olivetti); e ancora Ivrea, una città al centro della storia dai tempi di Arduino a oggi. Tutto questo e anche molto di più è il Canavese. In un volume inedito, dodici itinerari da fare in automobile o in bicicletta. Schede tecniche, cartine, indicazioni stradali, periodo consigliato, segnalazione di locali e strutture dove mangiare, pernottare, acquistare prodotti tipici. Un ricco apparato iconografico realizzato ad hoc.
Alla scoperta del Canavese prevede sei itinerari tematici, che consentono una visita trasversale del territorio canavesano; i rimandi iconografici da un itinerario all’altro consentono al lettore di «viaggiare» all’interno del libro e di passare da un itinerario tematico all’altro in un’infinita combinazione di percorsi.
Tutto quello che bisogna sapere sul Canavese. Un territorio da esplorare, a due passi da Torino
Sulla strada dei laghi:
Un itinerario alla scoperta del paesaggio lacustre del Canavese: i laghi morenici di Candia, Viverone, Campagna, Sirio, Pistono, tra la pianura torinese e l’imbocco della Valle d’Aosta; e poi, verso Lessolo, i laghi di Meugliano e di Alice. Ambienti di straordinario valore paesaggistico, geologico, faunistico, spesso unici e poco conosciuti
La via della natura: parchi e riserve
Il Canavese ha un patrimonio naturale unico, che per la sua originalità merita di essere valorizzato. Un itinerario che porta dalla Riserva della Vauda al Sacro Monte di Belmonte, dai Monti Pelati alla collina della Paraj Auta, fino alla Riserva naturale della Bessa e alla Serra Morenica di Ivrea.
Castelli: sulle tracce della storia
15 castelli, dall’Alto Medioevo al Settecento: un patrimonio architettonico di incredibile ricchezza e densità, testimonianza di una storia antica, popolata da personaggi di eccezionale importanza. Il percorso consente di visitarli tutti, seguendo strade che da sempre sono state direttrici essenziali della storia del Piemonte e non solo.
Pievi, chiese, abbazie: un tessuto d’arte e fede
Una fitta rete di edifici e istituzioni religiose di grande valore artistico-architettonico punteggia il territorio del Canavese. Dall’abbazia cluniacense di Fruttuaria, a San Benigno Canavese, progettata da uno dei massimi creatori dell’arte romanica, Guglielmo da Volpiano, all’eremo di Belmonte, tutelato dall’UNESCO, in splendida posizione panoramica sulla pianura torinese-canavesana; dalla suggestiva pieve romanica di San Lorenzo a Settimo Vittone, alle porte della Val d’Aosta, ai preziosi affreschi della cappella di Santa Croce di Rocca Canavese, che sorge dove un tempo vi era la fortificazione in cui re Arduino sostenne l’assedio dell’imperatore Enrico II di Germania; dalla chiesa templare di San Giacomo di Ruspaglia a San Giusto Canavese alla finezza romanica di San Pietro Vecchio di Favria: un fiorire di piccoli e grandi capolavori d’arte e architettura sacra, spesso poco noti al grande pubblico, ma che meritano d’essere scoperti.
Cucina, vini e non solo
Il Canavese è uno scrigno di tradizioni enogastronomiche: gusti, profumi e prodotti di qualità. Formaggi deliziosi come il il salignùn, le tome e il civrìn della val Chiusella. Piatti antichi e popolari come la tofeja e il salame di patate. Dolci tradizionali come i canestrelli di Borgofranco, gli amaretti morbidi di Castellamonte, i biscotti canavesani al rhum, i biscotti della duchessa, il pan douss ‘d Malgrà. Prodotti agricoli d’eccellenza, come il cavolo verza di Montalto Dora. E vini: l’Erbaluce e lo straordinario Passito di Caluso, l’eroico e montanaro Carema. Le grappe di Chiverano. Una selezione di ristoranti, agriturismi, produttori. Un itinerario tutto da gustare.
L’industria prima dell’industria
Negli anni Cinquanta-Ottanta del Novecento, Ivrea e l’Olivetti sono stati il centro pensante dell’industria tecnologica italiana. Ma nel Canavese l’industria ha mosso i suoi primi passi molto prima, sviluppando un’attività mineraria sin dall’epoca preromana, poi durata fino al Novecento. Le vestigia di queste antiche attività esistono, segnano il territorio e possono essere oggetto di un originale e poco conosciuto itinerario di visita: la Bessa, dove gli antichi Salassi estraevano l’oro prima di Roma; e le miniere di Traversella e Brosso, di cui già parla Tito Livio, sfruttate fino al 1971. E poi la protoindustria delle stufe di ceramica di Castellamonte, oggi trasformata in artigianato d’alto profilo. Un itinerario tematico per visitare i luoghi della nascita dell’industria canavesana.
Una piccola capitale: Ivrea e dintorni
La più importante città del Canavese è protagonista di un itinerario ad hoc. Per scoprire il duomo di Santa Maria, il santuario del monte Stella, la chiesa di San Bernardino con le Storie della Passione, capolavoro di Martino Spanzotti, il castello trecentesco, le importanti realizzazioni dell’architettura contemporanea: gli edifici Olivetti. E poi il tradizionale carnevale, «creato» da Napoleone, che nel 1808 ordinò che si riunissero in una sola manifestazione tutti i carnevali rionali. Infine i prodotti tipici: la mitica torta 900, i biscotti eporediesi e la polentina di Ivrea.
L’AUTORE
Luca Sartori
Nato a Chivasso nel 1971, è giornalista pubblicista dal 1995. Collabora con diversi settimanali dal 1992 e dal 2000 cura rubriche storiche su varie testate regionali.