Pietro Pantoni, il boia di Torino
Pietro Pantoni fu l’ultimo boia di Torino, chiamato a sostituire Gaspare Savassa, che i torinesi chiamavano «Gasprin». Di Pier Luigi Bassignana.
Pietro Pantoni fu l’ultimo boia di Torino, chiamato a sostituire Gaspare Savassa, che i torinesi chiamavano «Gasprin». Di Pier Luigi Bassignana.
A tavola con il re di Sardegna come ci si comportava? Cosa si mangiava in una delle corti più importanti del Settecento italiano? Una ricostruzione storica dei cerimoniali al tavolo del re. Di Andrea Merlotti.
Piazza Solferino prende il nome dalla battaglia del 24 giugno 1859, che si svolse a Solferino, in provincia di Mantova, in cui le truppe franco-piemontesi videro la vittoria contro gli austriaci durante la seconda guerra d’Indipendenza. Di Daniela Schembri Volpe.
Quella dei «barabba» è una pagina a tinte fosche tutta torinese quella che riguarda, un fenomeno malavitoso diffuso a Torino tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Di Daniela Schembri Volpe.
La peste del 1630 colpì Torino con violenza, lasciando la città abbandonata a sé stessa dalle autorità che fuggirono. Un evento drammatico da cui la città seppe rialzarsi prontamente, ricordato come la «peste di Bellezia», dal nome del sindaco che rimase, nonostante tutto, ad amministrare la città. Di Roberto Bamberga
Le cinte daziarie delle città italiane sono state le ultime barriere a separare città e campagna. Attive fino al Novecento, sono state l’ultimo «muro» tra interno ed esterno e hanno caratterizzato l’urbanistica delle nostre città molto più di quanto si pensi. Questo il caso di Torino. Di Diego Vaschetto.
In linea con quanto accadeva in Europa, a Torino, nel corso dell’Ottocento, si svolsero diverse esposizioni al fine di presentare quei prodotti e manufatti che ben rappresentassero il livello d’innovazione e progresso raggiunto dal giovane Stato italiano. Nel 1898 l’esposizione di arte sacra tentò di ricucire la ferita tra cattolici e liberali: fu un primo timido tentativo di riavvicinamento.
Di Elisabetta Pauletti.
Il grande esodo meridionale verso Torino degli anni del boom economico raccontato dalla voce di chi lo ha vissuto. Sogni, realtà e ricordi di chi visse sulla sua pelle la più grande mutazione sociale che l’Italia ricordi. Di Gianni Oliva.
Guarino Guarini (1624-1683) è stato più di un semplice architetto. Matematico, esperto di filosofia e padre teatino, Guarini fu figlio e alfiere della cultura barocca europea. Di Ostorero, Coda Negozio, Fraternali.
Pietro Fenoglio (1865-1927) è la firma più prestigiosa del liberty torinese. I suoi palazzi e le sue scelte architettoniche hanno inciso fortemente sull’identità della città di Torino e sulla sua rappresentazione attuale. Scopriamolo meglio. Di B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero.
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