Piemonte rinascimentale

15,00 

Autori: Simone Caldano, Serena D’Italia
Formato: 14×21,5
Pagine: 240
ISBN: 978-88-7707-775-2

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Descrizione prodotto

Piemonte rinascimentale. Ancora oggi alcuni preconcetti duri a morire fanno sì che una certa letteratura descriva il Piemonte come un territorio refrattario alle innovazioni artistiche del Rinascimento.

È vero che la ricognizione nel territorio dimostra che la «maniera» dominante fu quella tardogotica fino all’inizio del XVI secolo, ma sarebbe scorretto lasciare in ombra il fatto che, negli anni di passaggio tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, il Rinascimento attecchì anche in Piemonte.

In area subalpina si guardava verso Milano, verso Roma, verso il milieu fiammingo e non solo, non senza giungere a elaborazioni di notevole originalità.

Questo fenomeno fu possibile grazie alle personalità di committenti colti, ambiziosi e al passo con i tempi: ecco, quindi, che a guidarci in questo itinerario troveremo membri del clero a tutti i livelli, nobili, capitani militari, confraternite, comunità desiderose di avere un santuario che perpetuasse la venerazione nei confronti di un miracolo e altri soggetti ancora.

Piemonte rinascimentale. Viene quindi delineato un panorama molto più ricco e composito di quanto spesso si creda: si tratta di monumenti che meritano di essere visitati, conosciuti e «sdoganati», così che non continui a trascinarsi una narrazione faziosa e parziale della vicenda storica e artistica del territorio.

PIEMONTE RINASCIMENTALE, L’INDICE:

Prologo

  • Santa Maria della Scala, Chieri.
  • Collegiata di Santa Maria Assunta, Chivasso.
  • San Giovanni, Saluzzo.

Torino

  • Cattedrale di San Giovanni Battista, Torino.
  • Palazzo Madama, Museo Civico d’Arte Antica, Torino.
  • Galleria Sabauda, Torino.
  • Castello, Vinovo.
  • Chiesa di San Giovanni, Avigliana.
  • Chiesa di San Bernardino, Ivrea.

Vercelli

  • San Cristoforo, Vercelli.
  • Palazzo Centori, Vercelli.
  • Museo Borgogna, Vercelli.
  • Pinacoteca Arcivescovile, Vercelli.
  • Santa Maria delle Grazie, Varallo.
  • Sacro Monte, Varallo.

Biella

  • San Gerolamo, Biella.
  • San Sebastiano, Biella.
  • Museo del Territorio, Biella.
  • Castello, Gaglianico.

Novara

  • Novara, cattedrale.
  • Santa Maria delle Grazie (oggi San Martino), Novara.
  • Casa Tornielli di Nibbiola, già Canobio, Novara.

Verbano Cusio Ossola

  • Palazzo Silva, Domodossola.
  • San Gaudenzio, Baceno.
  • Santuario della Pietà, Cannobio.
  • Madonna di Campagna, Verbania Pallanza.
  • Santi Pietro e Paolo, Crevoladossola.

Alessandria

  • Santa Maria di Castello, Alessandria.
  • Santuario di Santa Maria, Crea.
  • Cattedrale di Santa Maria Assunta, Acqui Terme.
  • Chiesa di San Domenico, Casale Monferrato.
  • San Michele, Casale Monferrato.

Asti

  • Santa Maria Assunta, Asti.
  • Santa Maria Nuova, San Secondo.
  • Santa Maria Annunziata, Roccaverano.

Cuneo

  • Casa Cavassa, Saluzzo.
  • La committenza dei marchesi di Saluzzo a Revello.
  • Santa Maria Assunta, Elva.
  • Castello degli Acaja, Fossano.
  • San Giovanni, Alba.
  • San Lorenzo, Saliceto.
  • Cappella del Buon Gesù, San Michele, Mondovì.
  • Cattedrale rinascimentale, Mondovì.
  • Certosa, Chiusa di Pesio.

Conclusione

  • Santa Croce, Bosco Marengo.
  • Palazzo Scaglia di Verrua, Torino.
  • Castelli Tapparelli d’Azeglio, Lagnasco.
  • Cappella di San Dalmazzo, Cigliè.
  • San Gaudenzio, Novara.
  • Palazzo del Maresco, Savigliano.
  • Schede tematiche.
  • Cinquecento d’argento.
  • I cori lignei.
  • Matteo Sanmicheli in Piemonte.
  • I tramezzi affrescati.
  • I Compianti scultorei.
  • La città dipinta.

GLI AUTORI:

Simone Caldano ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica nel 2015, presso l’Università IUAV di Venezia. Negli anni successivi ha lavorato presso gli atenei di Firenze, Roma (Sapienza) e Ferrara, in qualità di assegnista di ricerca e di professore a contratto. Oggi svolge con soddisfazione i mestieri di guida turistica e di ricercatore free-lance. Con Capricorno ha già pubblicato Piemonte medievale (2020), Liguria medievale (2022) e Il Piemonte che non c’è più (2023).

Serena D’Italia si è laureata e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia del patrimonio archeologico e artistico all’Università degli Studi di Torino. Si occupa di pittura norditaliana ed europea dal Quattrocento al Seicento e di storia del collezionismo, collaborando con gallerie e case d’asta italiane e internazionali. Nel 2022 ha curato la mostra Dal disegno al dipinto. Un trittico gaudenziano riscoperto alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino ed è stata cocuratrice della mostra Rinascimento privato alla Fondazione Accorsi-Ometto.

 

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