A ottantacinque anni dalla prima inaugurazione, il Faro della Vittoria torna a illuminare Torino dall’alto. Commissionata e donata alla città dal senatore Giovanni Agnelli per celebrare il decennale della vittoria nella prima guerra mondiale, nel 1928 la colossale Vittoria Alata di Edoardo Rubino era la terza statua al mondo per dimensioni. Da allora, il faro sulla sommità della collina è diventato
un punto di riferimento costante per generazioni di torinesi. Oggi, dopo un prezioso restauro realizzato in ricordo dell’avvocato Gianni Agnelli, a dieci anni dalla scomparsa, ritorna a splendere sulla città. Il volume ripercorre le fasi della sua costruzione, allargando l’orizzonte sul mondo artistico, sociale e culturale che caratterizzò la grande Esposizione Nazionale di Torino del 1928, qui ricostruita anche grazie a un ricchissimo apparato iconograco. Un testo di Marziano Bernardi analizza l’importanza estetico-artistica del capolavoro di Rubino e un breve saggio testimonia fasi e modalità dell’attuale restauro. Parafrasando quanto scriveva La Stampa in quel lontano 1928, «improvvisa e splendida la stella della Maddalena s’è riaccesa».
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