NUOVE USCITE | Il postino di Superga di Tallone e Carillo

«L’unica vera scuola è la galera, palestra e università del crimine. Soltanto da lì si esce laureati in criminologia applicata», pensai.

Tutto il resto è teoria, e il panico dissolve ogni sapere posticcio e teorico proprio come il sole dissolve la nebbia d’estate.

Il postino di Superga di Tallone e Carillo: il noir dell’estate

La storia di una donna, Lola, che vive ai margini. Della città, della società, della normalità quotidiana. Si è fatta sei anni di galera, e lì ha imparato a vivere. Così, quando è uscita, ha messo in piedi il Covo. Un ristorante con camere, in apparenza, annidato tra la collina e il Po, alla periferia nord di Torino; in realtà, una perfetta copertura per un fl orilegio di attività ai limiti della legalità. Al suo fi anco ci sono l’imperturbabile gigolò Sandiego, di ritorno dalla California, che soddisfa i vezzi di attempate signore in cerca di emozioni; Raffaele, un giovane arrivista e smaliziato, esperto in investimenti ai confi ni del lecito; Tanya, una scintillante clandestina bielorussa, cameriera e accompagnatrice particolare per i clienti speciali; e Bakko, antico fi danzato alla deriva, abbrutito dall’alcol, che Lola decide di salvare e tenere con sé. Ape regina, Lola, di un ruvido ménage a quattro in cui i suoi tre uomini (insieme non ne fanno uno) le danno in parte e separatamente ciò di cui ha bisogno: sesso, denaro, tenerezza. Un meccanismo perfetto, in cui ogni ingranaggio gira silenzioso e senza scosse, nel cono d’ombra che sfuma i contorni della legalità. Ma una notte Giuseppe, un cliente assiduo della locanda, mite postino privato di un vecchio marchese eccentrico, s’impicca al termosifone della camera di Tanya. E quando l’afasico marchese si presenta alla locanda, accompagnato dal giovane segretario Rinaldo, il fragile equilibrio del Covo va in pezzi. E poi tutto precipita, in una notte di violenza assoluta, in cui molto sangue resterà sul terreno. Una struttura narrativa originale e ritmata. Uno sguardo acuto e inquirente sul crimine, sulle sue pulsioni primigenie e sulle tracce che lascia: sempre, anche quando nulla sembra rivelarne la presenza. E una Torino che è insieme sfondo e protagonista della scena, tra Superga e il grande fi ume. Una città diversa da quella che siamo abituati a vedere e che forse è solo fantasia. O no?

 

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