L’equivoco del sangue

14,00 

Autore: Giorgio Ballario
Formato: 14×21,5
Pagine: 336
ISBN: 978-88-7707-773-8

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Descrizione prodotto

L’equivoco del sangue. Dicembre 1937. Mentre Asmara si prepara alla visita del duca d’Aosta, nuovo governatore dell’AOI, Morosini è alle prese con un caso spinoso.

La domestica eritrea di una delle famiglie più in vista della città è stata uccisa in strada a coltellate. Per far luce sul delitto, in compagnia degli immancabili Barbagallo e Tesfaghì, Morosini è costretto a sollevare il velo d’ipocrisia che nasconde i segreti del potente clan dei Bouchard, eredi di coloni arrivati in Africa alla fine dell’Ottocento e proprietari di vaste concessioni agricole.

Quando muore in circostanze misteriose anche la capofamiglia Maria Elena, il maggiore sospetta che i due decessi siano collegati e facciano parte di un oscuro intreccio di interessi, rancori e rapporti clandestini. Intanto Morosini è sempre più diviso tra l’amore epistolare con la lontana spia tedesca Erika Hagen e l’ardente passione per Lucilla Santacroce, una «donna perduta» che si rivela ben più di un’amica…

«La chiamata di Delle Piane e le pressioni politiche arrivate al comando della PAI non facevano pensare a nulla di buono. Chi era la vittima dell’omicidio per far mobilitare niente meno che il governatore dell’Eritrea? Perché l’uomo più potente di Asmara si era preso la briga di convocare il comandante della polizia e chiedergli di risolvere al più presto il caso? Ero perplesso. Nell’avvisarmi dell’assassinio, Barbagallo non mi aveva detto nulla di speciale sulla vittima, se non che si trattava di una donna eritrea di mezz’età che lavorava come domestica presso una famiglia di coloni italiani. Ecco, forse il motivo di tanta sollecitudine andava ricercato proprio nei suoi datori di lavoro: con tutta probabilità si trattava di persone altolocate, forse inserite nell’amministrazione coloniale o ai vertici del partito. In caso contrario, se la povera donna fosse stata al servizio di una famiglia normale, col cavolo che si sarebbe scomodato il governatore!»

In un territorio popolato soprattutto da coloni uomini, dove nonostante le proibizioni del regime sono all’ordine del giorno le relazioni stabili con donne indigene, Morosini scoprirà il peso dei legami di sangue e i drammi personali che si celano dietro queste famiglie non ufficiali. Ben più di una trama noir congegnata ad arte. Ben più di una ricostruzione storico-ambientale di precisione fiamminga.

L’equivoco del sangue. Un romanzo capace di dilatare lo spazio e il tempo della lettura in uno spazio emotivo di esistenza, che porterà il lettore a vivere nell’Africa Orientale Italiana del 1937. Un tempo, un luogo da cui sarà difficile uscire.

L’AUTORE

Giorgio Ballario, è nato a Torino nel 1964, è giornalista e lavora a La Stampa. Ha pubblicato racconti in svariate antologie giallo-noir, tra cui, per Edizioni del Capricorno, Porta Palazzo in noir (2016) e Il Po in noir (2017), e sei romanzi: Morire è un attimo (2008), Una donna di troppo (2009), Il volo della cicala (2010), Le rose di Axum (2010), tutti appartenenti al ciclo del maggiore Morosini; Nero Tav (2013) e, per Edizioni del Capricorno, Il destino dell’avvoltoio (2017). Nel 2010 ha vinto con Morire è un attimo il Premio Archè Anguillara Sabazia e nel 2013 il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias, pubblicato da Segretissimo Mondadori. Con Vita spericolata di Albert Spaggiari, biografia di un famoso ladro francese degli anni Settanta (2016), è stato finalista al Premio Acqui Storia. Fuori dal coro (2017) è una galleria di personaggi irregolari e controcorrente del Novecento. Dal 2014 è presidente di Torinoir, sodalizio di scrittori torinesi malati di noir.

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